La nostra giuria, riunita in occasione della giornata del 22/11/2013 alla Sala Conferenze di Palazzo Reale, ha deciso di premiare i seguenti progetti:
Menzione speciale per Basia1000.
Qui di seguito un commento di Roberta Petta, responsabile del progetto #iocollaboro:
“E’ stata una bella sorpresa aver appreso di aver vinto l’Awards!
Al progetto ci crediamo e come, ma temevo di non essere riuscita a trasmettere correttamente l’entusiasmo me soprattutto l’idea, la forza, le motivazioni di certe scelte. Questo infatti era il mood subito dopo l’esposizione, mood confermato dalle affermazioni dei giudici: “Credo che i progetti della scuola siano molto interessanti ma non affrontati adeguatamente dal punto di vista della sostenibilità” E si parlava di sostenibilità “economica” (perché dovrebbero pagare i ragazzi?) ma anche di sostenibilità del modello che vede insegnanti sempre più oberati e sulle cui spalle sta il peso di un lavoro arduo e non riconosciuto.
Tutto assolutamente vero! Ma ora che ne ho l’opportunità vorrei esprimere meglio alcuni concetti.
La scuola è comunque in pessime condizioni. Non ci sono fondi ma solo “indicazioni”. Il ministero obbliga all’uso del registro elettronico cioè .. parliamo di burocrazia e non di didattica … Si apre all’uso del tablet. Cioè parliamo di tecnologia e non didattica. Gli insegnanti già si fanno carico “volontariamente” di scelte, lavoro, problematiche da affrontare per gestire al meglio la didattica nelle proprie classi. Volontariamente o per necessità, se si trovano a dover gestire “sperimentazioni” parziali .. non supportate da adeguati strumenti in termini di formazione e completezza degli strumenti. In questa realtà, già difficile e pesante, noi ci muoviamo tentando di dare supporto, di dare aiuto, di fornire strumenti che consentano davvero di ottimizzare e rendere efficace quella vuota tecnologia. Partendo dal basso. Si.
Così lo strumento può arrivare, così risponde ad autentiche esigenze. Così l’insegnante riesce ad “aiutarsi”. Attendere di arrivare a loro attraverso la scuola intera che si impegna in scelte ed investimenti significa tener ancora tutto fermo, significa privare chi ha voglia di fare, da subito, gli strumenti per fare meglio.
La polemica sul pagamento dei ragazzi, se da un lato la comprendo completamente, in linea di principio. Ma propongo una visione un più concreta.
I ragazzi spendono centinaia di euro per i libri. Dove c’è sperimentazione spesso devono spendere una certa quota per il tablet. Noi stiamo parlando di cifre che stanno sotto i 10€ … per il proprio percorso scolastico. Con questa piccola cifra lo studente ha sempre disponibili contenuti, lezioni, ha un contatto più diretto con i propri insegnanti, per imparare meglio, per diventare più protagonista. Parliamo di quella piccola cifra che fa si che tutte le altre cifre abbiamo un valore maggiore (a che serve il tablet se poi non trovo adeguatamente i contenuti?).
Parliamo poi di una situazione in cui sappiamo che i nostri ragazzi (evidentemente supportati dalle famiglie) spendono ben oltre i 10 euro per le app di giochi, musica, sms e quant’altro.
Ci abbiamo pensato molto, attendere sponsorizzazioni da l’alto, dalla scuola, dai ministeri avrebbe significato soffocare sul nascere il progetto. In questo modo invece lo possiamo sviluppare, far crescere e possiamo dare strumenti a tutti quelli che già sono in prima linea a lavorare ad una scuola nuova più efficace più vicina a tutti e che sa usare in modo “educativo” tutti quelli strumenti che già i nostri ragazzi usano per studiare. La rete. Internet.
Forse non sarà il modello migliore, ma con questo modello già in moltissimi stanno lavorando con soddisfazione. Io ascolto quotidianamente le esperienze dei prof che rispondono con entusiasmo alla constatazione di come uno strumento possa aiutare, possa cambiare spesso la percezione stessa della scuola negli studenti. Mi vengono raccontate esperienze di entusiasmo di ragazzi più motivati, di insegnanti se sentono il rapporto con la classe più appagante dal punto di vista didattico. Tantissime belle esperienze che faranno parte del nostro libro!
Ma siamo aperti e disposti a ragionare con Voi tutti, di qualsiasi mondo facciate parte: Insegnanti, Editori, Psicologi, genitori, ragazzi.
E per questo invitiamo chiunque abbia idee e voglia intervenire in questa discussione, condividere, proporre, anche obiettare a scriverci e a partecipare al nostro progetto: Tutti avranno voce perché questo deve diventare un progetto di tutti e per tutti!
Basta iscriversi alla nostra community
e partecipare al gruppo:
#iocollaboro
Si può partecipare per fare domande, per comunicare idee o opinioni, per iscriversi al programma di indagine sulla piattaforma che si concluderà con la pubblicazione del libro.
Tutti siete i Benvenuti!
Per saperne di più sulla piattaforma per la scuola di Zetasocial:
http://www.zetasocial.it/social-classroom/
Per saperne di più sul progetto #iocollaboro:
Grazie a LibrInnovando!”
Roberta Petta